martedì 21 agosto 2007

14/08 9° TAPPA, FOSSLI-UVDAL, 117 KM

Che giornata! Ultra intensa.
Ci svegliamo presto e sentiamo un gran freddo, l’orologio multi-funzione di Daniele segna 8° C nonostante il sole. Ripartiamo anche oggi in salita e dopo pochi km tocchiamo due traguardi, il record di altezza (1300 mt) e i 1000 km di viaggio.
L’altitudine qui è strana, non ci sono più alberi, ci sono solo piccoli arbusti e licheni e sullo sfondo, ad una quota inferiore ai 2000 metri intravediamo i primi ghiacciai del massiccio dell’ Hardanger, molto imponenti. Che tristezza pensare ai “nostri” ghiacciai, che a quota 3000 metri sono molto sofferenti.











Peccato che il freddo (con la brezza la temperatura è sicuramente diminuita) quasi ci metta in crisi, finalmente scendiamo e raggiungiamo Haugastol, dove incrociamo la bellissima linea ferroviaria Oslo-Bergen, per poi dirigerci verso Geilo, paese col nome più azzeccato al mondo, infatti constatiamo che si geila! E’ un paesetto a poco più di 700 metri di altitudine, ma è un importante centro sciistico. Riprendiamo nel pomeriggio a pedalare in direzione Uvdal, ma dopo poche centinaia di metri un cartellone ci indica che mancano 41 km, ma ci sono ben tre monti da scalare….in totale 20 km di salita, con pendenze fra il 6 e il 9%.











Ma, sarà ormai l’abitudine alle salite, sarà che ormai ci siamo fatti la “gamba”, le salite scorrono via abbastanza lisce. Oddio, abbiamo fatto fatica eh, ma pensavamo peggio……e ancora una volta restiamo meravigliati dalla bellezza della natura che ci circonda. Iniziata la terza discesa, purtroppo inizia a piovere…anche forte. Ci ripariamo sotto il tetto di una Coop che ha appena chiuso, troviamo la commessa sulla porta e le chiediamo gentilmente se ci può dare del “bread”…..un po’ scazzata riapre la porta e ci regala tutto il pane che ha avanzato…noi le rispondiamo “Thank you” e aggiungiamo con un idioma delle nostre parti “Che Cù”!
La pioggia non accenna a diminuire, anzi aumenta la sua intensità….ripartiamo velocemente e dopo pochi km (il computerino segna 1103 km) ritroviamo l’ennesima pensilina, la nostra salvezza.
Fantastica, di legno, con una piccola gronda che sembra fatta apposta per riparare le nostre bike e due finestrelle in vetro per permettere di vedere quando arriva il bus.
Sti scandinavi sono troppo avanti, passano 2 pullman al dì (sulle linee minori) e questi ogni 10 km piazziano una bella pensilina, in cemento e in legno. Sono studiate nei minimi dettagli….come quella di stasera.
La pioggia cade e noi siamo qui a ripensare a tutti i bei posti che i nostri occhi hanno visto in questi giorni….in più rivediamo l’itinerario visto che siamo in anticipo sulla tabella di marcia. Se tutto va bene, Giovedì facciamo un fuori rotta così da poter osservare il canale di Telemark, segnalato ottimamente dalle varie guide turistiche.

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