martedì 21 agosto 2007

13/08 8° TAPPA, HOYATER-FOSSLI, 121 KM










Gran dormita, ma al risveglio troviamo la tenda super-bagnata, così come le bici….non ha piovuto, è tutta l’ umidità notturna. Cosa ci vuole per scaldarsi? Ovvio……5 km di salita, che però fanno da apripista ad una gran discesa all’ 8%...e sui tornanti giù il ginocchio come Tony Gobert a Laguna Seca col 998. Costeggiamo l’ultimo fiordo (è collegato a quello di ieri, lunghissimo) su una strada che sembra la Como-Bellagio. E i 35 km passano molto velocemente, visto che rimembriamo i tempi di Rainey, Schwantz, del record all’ isola di Man di Foggy del ’92, di Joey Dunlop con l’ RC30. Spettacolo!
Mentre attendiamo l’ennesimo battello, ci intratteniamo con due arzilli signori norvegesi sulla settantina, che hanno appena passato cinque giorni a camminare in montagna, spero anch’io di arrivare così a quell’età cavolo!
Giunti a Kinsarvig prendiamo la E13, Geilo è indicata a 113 km, che per oggi impossibile; però raggiungiamo Eisfjord, gradevole cittadina che ci ospita per la pausa merenda. Riprendiamo nel tardo pomeriggio, dopo il passaggio di una nuvoletta-bastarda che ha scaricato un po’ di acqua, indirizzandoci verso le montagne; ma la cosa strana è che non si vede dove vada a finire la strada. Avvistiamo poi un cartello che indica pendenze fino all’ 8% per 25 km….ma col simbolino della macchina che scende.
La strada invece inizia a salire, lenta ma inesorabile e ci incuneiamo fra due costoni di roccia verticali e imponentissimi. Ci sono delle gallerie, ma i mitici norvegesi ci hanno riservato delle stradine a parte, con tanto di piccoli sottopassaggi.











La salita tira un sacco e nelle gambe già ci sono 100 km….ma intravediamo in alto, molto in alto in cima ad un costone, un grande hotel, il che ci fa pensare che sia in cima alla nostra strada. E’ così e la cosa spettacolare è che appena sotto l’hotel ci sia una cascata enorme, alta almeno 50 metri, che scopriremo poi essere le cascate Voringfossen. Alla fine della salita si apre una bellissima vallata verde a quota 1000 metri, soleggiata anche se sono già passate le 21. Proseguiamo il cammino poiché siamo in alto e comincia a sentirsi il freddo….speriamo che la strada inizi a scendere, ma in lontananza intravediamo l’ ennesima salita; troviamo in fretta e furia uno spiazzetto per montare la tenda e “sdraiare” le bici. Appena ci fermiamo veniamo attorniati da un vero e proprio sciame di zanzare, fortunatamente la nostra tenda è dotata di zanzariera….ci infiliamo e le salutiamo calorosamente…….bastarde!

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